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Hoodia Parviflora è una pianta a forma di cactus appartenente alla famiglia delle Apocinacee originaria del Kalahari, regione desertica nell’Africa meridionale. Tradizionalmente questa pianta era consumata dai Boscimani, popolo del Kalahari, per ridurre il senso di fame e di sete nei lunghi viaggi di caccia. Infatti l’Hoodia Parviflora è stata studiata a lungo in molti modelli animali ed è risultata avere effetti simili alla Hoodia Goordonii per la riduzione dell’appetito[1].
SatiPlus è un prodotto brevettato in Israele, composto al 100% da parti aeree liofilizzate di Hoodia Parviflora. La polvere fine dal colore beige/verde chiaro contiene principalmente carboidrati (70 – 80%), di cui più della metà è costituita da fibre alimentari (45-54%), proteine (2,5 – 4,5%) e grassi (1,5 – 3%). SatiPlus è stato riconosciuto dall’EFSA (European Food Safety Authority) come prodotto sicuro ad uso alimentare, utilizzato come supplemento dietetico, per aiutare e favorire la perdita di peso e regolare il metabolismo negli adulti[2].
Attraverso un’analisi in HPLC, l’impronta chimica della Hoodia Parviflora mostra diversi componenti attivi:
Questi ultimi sono i principali componenti attivi del prodotto e si suddividono in:
Figura 1 Glucosidi steroidei
Figura 2 Sistema di regolazione dell’appetito
La sazietà è la sensazione di soddisfazione associata alla soppressione della fame, che normalmente si verifica successivamente al pasto[3]. Questo processo è controllato da numerosi mediatori che, in risposta all’assunzione di cibo, inviano segnali all’ipotalamo per indurre il senso di sazietà e ridurre l’appetito[4] (Figura 2).
Il meccanismo d’azione con cui l’Hoodia Parviflora può indurre sazietà è stato riconducibile all’attività di soppressione dell’appetito svolta da alcuni glucosidi, in particolare il glucoside P57[5]. Questo glucoside infatti attiva selettivamente i recettori TAS2R7 e TAS2R14 presenti nell’intestino, promuovendo la secrezione degli ormoni:
Questi ormoni rallentano lo svuotamento gastrico, stimolano la secrezione di insulina e agiscono sull’ipotalamo per determinare lo stato di sazietà[6].
L’insulina è l’ormone prodotto dal pancreas che stimola l’assunzione del glucosio nelle cellule muscolari e adipose e, insieme al glucagone, partecipa alla regolazione dei livelli ematici di glucosio nel sangue. Tuttavia, esistono casi di persone insulinoresistenti, in cui le cellule non rispondono correttamente all’azione dell’insulina, diventando così incapaci di assorbire il glucosio. Nell’obesità inoltre, l’insulinoresistenza è spesso associata alla steatosi epatica non alcolica (NASH), un eccessivo accumulo di trigliceridi nel fegato[7].
In uno studio clinico di fase1 l’Hoodia Parviflora è stata somministrata oralmente alla dose di 0,043ml/kg per 30 giorni a 10 pazienti, aventi insulino-resistenza e NASH. L’effetto clinico è stato valutato utilizzando il test di tolleranza al glucosio orale (OGTT) e studiando il profilo lipidico sierico di ogni individuo. I risultati hanno indicato che la somministrazione di Hoodia parviflora ha ridotto i livelli di:
È stata inoltre modulata la risposta infiammatoria:
Questi risultati indicano che la pianta ha anche effetti immunomodulatori[8].
Figura 3 Livelli di ALT e AST dal giorno 0 al giorno 30
Figura 4 Risultati dello studio clinico
Per valutare l’efficacia di Satiplus è stato condotto uno studio clinico in singolo cieco, randomizzato, controllato con placebo[9]. Durante lo studio, 204 volontari di età compresa tra i 18 e 64 anni, con peso variabile da normale a obeso, hanno ingerito 3 g di Hoodia Parviflora (per un contenuto di 142,5 mg di glucosidi steroidei) o placebo al giorno per 40 giorni.
All’inizio e alla fine dello studio i partecipanti sono stati misurati valutando il peso, i centimetri di circonferenza vita e l’indice di massa corporea (BMI), senza variare il proprio stile di vita. Il gruppo trattato ha dimostrato una diminuzione statisticamente significativa dei parametri misurati rispetto al placebo:
Nel complesso i partecipanti hanno anche riferito una percezione positiva del prodotto.
I test di screening ELISA indicano che le proteine presenti non presentato reattività crociata con i principali allergeni alimentari, tra cui arachidi, latte, uova, crostacei, glutine e soia, pertanto non rappresentano un rischio allergenico significativo [10].
Il potenziale mutageno e genotossico di SatiPlus è stato esaminato in un test di mutazione inversa batterica e in un test di aberrazione cromosomica di citotossicità. I risultati di entrambi gli studi in vitro indicano che l’ingrediente non è mutageno o genotossico, né in presenza né in assenza di attivazione metabolica [11].
SatiPlus ha una dose raccomandata di 3g al giorno e può essere prescritto con ricetta medica ripetibile.
L’EFSA raccomanda una dose massima di 50mg al giorno se usato come supplemento negli ingredienti alimentari.
Le informazioni contenute nella presente nota informativa sono, allo stato attuale delle nostre conoscenze, accurate e corrette e derivate dalla letteratura scientifica più accreditata.
Tuttavia, sono divulgate senza alcuna garanzia riguardo a possibili errori contenuti nella letteratura di provenienza. In particolare non si assumono responsabilità per ciò che attiene alla loro applicazione, per eventuali applicazioni e/o usi impropri.
Questo documento non costituisce e non sostituisce il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto o l’eventuale foglietto illustrativo, né costituisce fonte di legittimazione in merito agli impieghi terapeutici del prodotto.