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La scabbia è una patologia dermatologica infettiva di elevata contagiosità, causata da parassiti specifici per l’uomo chiamati Sarcoptes scabiei. Si tratta di acari femminili che una volta entrati a contatto con la cute penetrano nello strato corneo, scavando passaggi simili a cunicoli, dove depongono le uova e iniziano a riprodursi.
La reazione immunologica scatenata da questi parassiti si manifesta con un intenso prurito, che a volte interessa tutto il corpo, accompagnato spesso da eruzioni cutanee caratterizzate da piccoli noduli e vesciche, a cui si sommano eventuali lesioni da grattamento. I segni di questa malattia compaiono con una frequenza più alta tra le pieghe cutanee (ad esempio, tra le dita di mani e piedi, su polsi e gomiti, sotto le ascelle e nella zona inguinale) poiché si tratta di zone anatomiche dove la pelle è più sottile e il parassita penetra con più facilità.
La scabbia tende a diffondersi molto rapidamente attraverso il contatto diretto con persone o, più raramente, oggetti infetti; può colpire chiunque, anche se la sua incidenza è maggiore tra le persone che vivono in condizioni di scarsa igiene e sovraffollamento. Secondo il Ministero della Salute, nell’ultimo decennio in Italia si è registrato un costante aumento dei casi di scabbia probabilmente in conseguenza alla crescente diffusione di viaggi in Paesi dove la malattia è più diffusa.
Il trattamento galenico di prima scelta per la cura della scabbia prevede il ricorso a preparazioni magistrali ad uso topico contenenti principi attivi scabicidi, finalizzati cioè all’eliminazione del parassita che causa la malattia. A questi, è spesso associato un anestetico locale, come ad esempio la benzocaina, che consente la riduzione dei sintomi associati.
I due attivi più utilizzati per il trattamento topico dell’infezione sono:
Entrambi gli attivi possono essere formulati in crema o in soluzione oleosa, sebbene con concentrazioni e posologia differenti.
Per i pazienti affetti da scabbia ricorrente o in forma particolarmente aggressiva, l’opzione terapeutica considerata più efficace è la monoterapia o terapia di combinazione con ivermectina somministrata per via orale o, più raramente, per applicazione topica.
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